La piscina per i CWG e’ stata appena aperta, e devo dire che sia l’esterno che l’interno sono veramente belli. Sulla funzionalita’ non mi posso esprimere, dato che non ho usato la struttura. Ora che il monsone pare aver esaurito la sua furia e ci ha concesso 2/3 giorni asciutti (!), le tartassate strade di Delhi, piano piano stanno tornando a posto. I marciapiedi finalmente non sembrano dei percorsi di alta montagna, l’entrate alle stazioni della metro non sono degli “assault course”, le strade hanno un manto stradale nuovo. La linea della Metro che collega Delhi con Gurgaon e’ stata aperta, tra 3 giorni apre quella per Faridabad e la linea per l’aereoporto. Insomma come da copione, proprio quando i media dipingono un’immagine super negativa dei CWG, le prime infrastrutture diventano reali e, se non alla portata, almeno alla vista di tutti.
E’ normale chiedersi quale sia il prezzo da pagare per questa corsa contro il tempo. A mio avviso, inevitabilmente, la qualita’ e’ la prima ad essere sacrificata. Trovare manodopera qui in India non e’ una missione difficile. Anzi direi e’ la cosa piu’ facile. Trovare manodopera che sappia come lavorare, e capisca il concetto di qualita’ nel lavoro e’ molto difficile invece.
Io sotenevo 6 mesi fa, e lo faccio tuttora, che i CWG si faranno e saranno un successo. Tutto piu’ o meno funzionera’. Le strutture saranno pronte. Gli atleti protetti. Gli spettatori presenti. Il problema vero e’ che tutte le infrastrutture create per i CWG in teoria dovevano restare come “legacy” di questo evento per i cittadini di Delhi. Per me la legacy di questi giochi sara’ ben poca.
L’idea era di creare strutture che potessero finalmente dare ai Delhites che vogliono fare sport ma non hanno necessariamente i mezzi finanziari, una piscina al coperto da utilizzare 12 mesi all’anno, una pista d’atletica dove andarsi ad allenare, una struttura moderna dove giocare a badmington o squash. Il problema di arraffazzare tutto all’ultimo minuto e’ che la qualita’ della costruzione viene sacrificata; in una citta’ come Delhi dove le condizioni climatiche mettono alla prova anche le strutture costruite con la migliore accortezza, cio’ significa che tra 9 mesi io temo la meta’ delle struttre dei CWG saranno pericolose da usare, ed in parte funzionalmente inoperative.
Strutture sportive moderne, richiedono una manutenzione ordinaria costante e teoricamente una straordinaria solo dopo anni di utilizzo. Io temo fortemente, che le strutture dei CWG richiederanno manutenzione straordinaria quasi immediatamente, per rettificare le scorciatoie prese per completarle in tempo. Inoltre, in una citta’ dove c’e’ sostanzialmente poca cultura sportiva vera, una manutenzione ordinaria attenta e’ molto difficile da avere. Chi in carica se ne sbattera’ altamente dello stato della struttura in sua custodia; sara’ appagato di avere un lavoro e speranzoso che il suo/sua boss non sia una persona che ci tiene……a parte in caso di qualche sporadicissima visita del junior minister di turno!
Quindi, in tipico stile Indiano moderno, il matrimonio si fara’, tutti gli invitati saranno contenti, il palco verra lasciato li finche’ non cade per terra, e si rincomincera’ a costruirne un altro e piu’ grande per il prossimo evento.
Chalo.
PS i biglietti per i CWG li sto prendendo ed essendo un amante dello sport in generale, sono sicuro che l’evento sportivo sara’ una bella esperienza.
17 settembre 2010 at 22:02
Acha!
23 settembre 2010 at 15:25
Ciao ho visto il tuo commento da tuttoqua solo ora. Francamente non posso accettare il paragone italia-india. A me l’India (e il Nepal) mi hanno quasi distrutta. Solo a pensare, dico pensare, di tornarci mi viene la febbre.
Lo sporco, l’infingardaggine, i furti continuati, l’incapacità di capire che se io ti pago tu mi DEVI dare qualche cosa… Mi ricorderò tutta la vita un Sardarji a Delhi, che, serissimo, mi declinava la loro visione: “business is ceating”. E io a spiegargli che non è così, che è sbagliato, che ho avuto la mia azienda in italia e ero orgogliosa del rispetto e della fiducia che avevano nei miei confronti i miei clienti.
Lo so che c’è brava gente anche lì, ma la percentuale è bassina. E poi la loro infinita arroganza. E noi siamo, saremo e rimarremo, sotto sotto, impuri fuoricasta.
Scusa lo sfogo
Niki
23 settembre 2010 at 16:02
Figurati – il blog lo scrivo per sentire l’opinione di altri…..mica io sono il saccente di turno!
Il paragone Italia – India, molto spesso lo fanno altri lettori del blog….. probabilmente pero’ non hanno vissuto qui! Diciamo che ci sono somiglianze nel modo di fare alcune cose, ma sicuramente qui, paese in via di sviluppo, il tutto e’ ampliato all’ennesima potenza.
Allora ti do un esempio, quanti in italia cercano di aggirare il fisco? Quanti negozi ti fanno lo scontrino o professionisti rilasciano ricevute? Quanti tassisti si prendono i turisti all’aereoporto (Roma per esempio…diretta esperienza) e ti fanno pagare tariffa extraurbana tutto il tragitto? Quanti cercano di “infizzarsi” a concerti ed eventi sportivi a gratissss! Quanti ti vendono olio italiano e poi e’ fatto con olive Spagnole? Quanti ti vendono servizi di internet (come la tim) ma poi no ti fanno usare skype (o non bene)….ok sto esagerando un pochino forse…..
Il mio punto che ripeto sempre (anche su tuttoqua’), qui in India non c’e senso civico e rispetto per i lprossimo…il che spiega tante cose. Perche’ non c’e’ non e’ argomento semplice da discutere…ci vuole un libro…being Indian di P. Varma per me e’ stato illuminante a riguardo.
Ora l’arroganza c’e’, la sporcizia anche, i farabutti ci sono ed anche gli ottusi. Onestamente sono tutte tipologie di individui e caratteristiche che io nei miei brevi soggiorni vacanzieri in Italia negli ultimi 15 anni riscontro sempre!!! certo ti do atto, non nella stessa misura….e meno male. Ma ci sono.
Le somiglianze ci sono…..ma ci sono anche diverse tonalita’ e qui sicuramente sono piu’ forti e visibili. Le persone perbene non sono poche in numero ma in percentuale! C’e’ un percorso educativo molto lungo da affrontare nel sub continent.
Leggiti il blog di John Elliot (link su homepage) e i commenti di indiani per capire cosa intendo.
Ciao….e commenta pure…..io non censuro, c’e’ chi la pensa come me chi no. Per questo il mondo e’ bello.